Il numero e la qualità degli spermatozoi sono in drastico calo. Fertilità maschile in discesa.
MILANO - La quantità di sperma degli uomini francesi è crollata drasticamente: un terzo in meno tra il 1989 e il 2005. Le cause di questa perdita - che incalza a un ritmo di quasi il 2 per cento annuo - è da scoprire, resta il fatto che i ricercatori lo considerano un serio problema di salute pubblica. Che non riguarda solo la Francia.
LO STUDIO FRANCESE - I dati, analizzati in uno studio pubblicato sulla rivista medica Human Reproduction, riguardano un campione di oltre 26.600 uomini tra i 18 e i 70 anni, e sono stati raccolti in 126 centri di salute riproduttiva. Il numero di milioni di spermatozoi al millimetro è diminuito del 32.3 per cento, a un tasso annuo dell’1.9 per cento. Se lo sperma in media rimane comunque dentro l’area della fertilità, la percentuale di quello dalla struttura "normale" è caduta al 33.4 per cento. «Per quanto ne sappiamo, si tratta del primo studio che riscontra una grave e generalizzata perdita nella concentrazione e nella morfologia dello sperma sulla scala di un Paese intero sull’arco di un considerevole periodo di tempo - ha detto Joelle Le Moal, una delle autrici dello studio, alla Bbc -. Ciò costituisce un serio allarme di salute pubblica.
I DATI ITALIANI - Nel nostro Paese i dati, risalenti a meno di un anno fa (e ottenuti su un campione di 2000 uomini), concludevano che i giovani maschi italiani sono meno fertili degli adulti: la conta degli spermatozoi dei diciottenni è risultata inferiore del 25 per cento a quella dei quarantenni. Gli esperti della Società Italiana di andrologia e medicina della sessualità hanno additato ambiente e alimentazione come le cause principali da imputare: gas di scarico, pesticidi, additivi alimentari e composti chimici, sostanze legali ma dagli effetti non ancora del tutto noti contenute in cibi, detersivi, detergenti e altri prodotti, che possono portare squilibri, provocando una marcata riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi e compromettendo il potenziale di fertilità. Che, tra i giovani che abitano in città è del 30 per cento inferiore che tra quelli che vivono fuori.
UN DIBATTITO APERTO – Alcuni andrologi hanno però sottolineato il fatto che la conta di spermatozoi rilevati dallo studio francese rientra comunque nella normalità: da 73.6 a 49.9 milioni per millilitro (in un trentacinquenne medio); secondo gli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità, il valore di 39 milioni per eiaculato è quello minimo di normale fertilità. Il dibattito sulla diminuzione della qualità media del liquido seminale maschile è aperto da vent’anni, e il recente studio francese aggiunge peso all’ipotesi di molti studi europei che tra i giovani del Vecchio Continente i parametri seminali siano effettivamente in costante peggioramento. Varie le ipotesi sulle cause, tutte però sostanzialmente riconducibili allo stile di vita moderno, che influiscono negativamente sulla vita sessuale e sulla fertilità: oltre all’alimentazione, appunto, che tra l’abuso di grassi saturi e quello di superalcolici pare un fattore davvero determinante, c’è per esempio lo stress. E poi sicuramente il fumo, che può incidere persino sulla fertilità dei figli. Anche il lavoro prolungato al computer, con connessione wifi e il riscaldamento globale potrebbero compromettere la fertilità. In realtà non si sa ancora quali siano i fattori principali, ma probabilmente è una combinazione di vari tra essi. Lo studio francese, peraltro attaccato da alcuni critici che mettono in dubbio la costanza dei criteri di valutazione della qualità del liquido seminale adottati nel corso dei 16 anni in cui è durata la ricerca, non è arrivato a nessuna conclusione sostanziale riguardo alle cause dello sperma indebolito, che restano quindi da indagare.
FONTE: corriere.it
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